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La compagnia aerea più sicura al mondo? È la Qantas. Lo è da anni, da quando sono stati inventati i motori a reazione. Esiste solo un precedente per questa compagnia risalente al 1951 a seguito di  un incidente  persero la vita sette persone, ma da allora in 64 anni la compagnia  non ha più subito alcun incidente e per questo  diventando un simbolo della sicurezza in volo.

Il sitoAirlineRatings ha compilato una classifica delle dieci compagnie aeree più sicure al mondo, elaborando i dati sulla sicurezza raccolti dai governi e dalla International Civil Aviation Organization, l’agenzia dell’Onu che si occupa della sicurezza dei voli aerei.

Le compagnie analizzate sono state 449 e l’australiana Qantas si è confermata, come per il 2014, al primo posto. Nella top ten ci sono altre dieci compagnie che non vengono classificate, ma proposte semplicemente in ordine alfabetico: Air New Zealand, British Airways, Cathay Pacific Airways, Emirates, Etihad Airways, EVA Air, Finnair, Lufthansa e Singapore Airlines.

E le peggiori? La classificazione di Airline Ratings andava da un minimo di 1 a un massimo di 7 stelle a seconda dei parametri fissati dal sito per giudicare la sicurezza in volo, solo quattro compagnia hanno ottenuto la graduazione minima di una stella: l’afgana Kam Air, la kazaka SCAT Airlines, le nepalesi Nepal Ailines e Tara Air. Si tratta di quattro compagnie considerate talmente poco sicure da essere state inserite nella black list dei vettori che non possono volare all’interno dell’’Unione Europea.

Per quanto riguarda le compagnie low cost le più sicure sono, anche questa volta in ordine alfabetico, sono : Aer Lingus, Alaska Airlines, Icelandair, Jetblue, Jetstar,  Kulula.com, Monarch Airlines, Thomas Cook, TUI Fly e Westjet.Quantas

In casa Turisanda si attende l’esito: 20 i pax in partenza nel weekend

16/02/2010 – 16:22

“I clienti partiti lo scorso fine settimana stanno proseguendo i tour senza problemi. Le prossime partenze sono sabato e martedì prossimo: ai passeggeri stiamo dicendo di aspettare domani”. A parlare è Maurizio Vergani, Pm Libia di Turisanda, che spiega: “Domani è previsto un incontro tra il nostro ministro Frattini e il ministro degli Esteri libico. Se l’esito sarà positivo e il blocco sarà revocato, le partenze proseguiranno senza problemi. Altrimenti, riproteggeremo i passeggeri su destinazioni vicine come Egitto, Tunisia, Marocco, Giordania. Oppure sarà possibile posticipare il viaggio”.

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Negli anni ’60 i negozi di Carnaby Street erano un vero must per tutti coloro che volevano seguire la moda degli swinging sixities. Tra i clienti più celebri c’erano i Beatles, i Rolling Stones, i Kinks e Jimi Hendrix.
Per tutto il 2010 a Carnaby si terranno eventi speciali per celebrare il 50° compleanno e quel decennio in cui Londra e l’Inghilterra erano le star assolute dell’avanguardia internazionale.
Il festeggiamenti cominceranno il 26 febbraio con una mostra ed il lancio di un libro curato dagli Storici del Costume Judith Clark e Amy de la Haye, che si focalizza sugli anni 60, ma anche sugli sviluppi della zona dal 1500 ad oggi.
Carnaby Street e l’area circostante ancora oggi offrono un mix eclettico di boutique indipendenti (più del 65% del totale dei negozi) e marchi internazionali.

Per maggiori informazioni: http://www.carnaby.co.uk

IL VIAGGIO

Viaggiare in aereo


Il viaggio in aereo
Il fenomeno di spostamento di massa dei turisti in determinati periodi dell’anno è quello che più si avvicina alle migrazioni stagionali di certe specie di uccelli.
Gli aeromobili, concetto che si riferisce a tutto quello che di meccanico solca i cieli e non solo agli aeroplani in senso stretto, oggi sono divenuti, per la loro comoda rapidità di collegamento, il veicolo d’eccellenza per il trasporto commerciale e di viaggiatori.
Se certi pullman sono paragonati ad “aerei senza ali”, gli aerei possono benissimo essere definiti “corriere del cielo”.Prima dell’imbarco
Un ultimo ma prezioso avvertimento, non si bevano tè o caffè, specie se si soffre di “mal d’aereo” (sollecitano una certa acidità gastrica) né bibite con le bollicine (birra inclusa).
Queste, per una legge fisica dei gas, tendono ad adeguarsi alla pressione ambientale e “si dilatano tanto più, quanto minore è la pressione attorno”, il che, in parole povere, significa che le bollicine formatesi a terra, in volo si dilatano, adeguandosi alla pressione della cabina, creando fastidiose sensazioni di dilatazione gastrica (“aerogastria”) e di aria nell’intestino (“meteorismo”).
Non così se bevute in volo, perché già alla pressione am-bientale.
La “pressurizzazione nelle cabine passeggeri” è sempre regolata affinchè la tensione di ossigeno nei polmoni non scenda sotto i 2/3.

Imbarco
Salendo la scaletta d’imbarco ben vengano gli zainetti che lasciano le mani libere. Assicurarsi di avere il telefono cellu-lare spento (o anche altri accessori che possano interferire con la ricezione della cabina di pilotaggio) e ricordarsi che sulle linee americane, per pura scaramanzia, non ci sono posti coi numeri 13 (tanti erano gli Apostoli all’ultima cena) e 17 (la cifra latina XVII anagrammata dà VIXI, vissi).
Tenere sempre i documenti personali a portata di mano e il biglietto del volo sino al ritorno a casa. Serve per il riscontro delle prenotazioni effettuate al check-in, che è divenuto più severo per la sicurezza di tutti. Oltre ai soliti divieti per legge, non possono passare coltelli e forbici (anche piccole).
I portatori di pace-maker ricordino di portare con sè un tesserino da mostrare per evitare il passaggio al metal-detector magnetico.

A bordo
Chi soffre il “mal d’aereo” (v. “Mal di viaggio”) dovrebbe sempre farsi assegnare il posto nella “zona non fumatori e sulle ali, dal lato corridoio o posti centrali negli aeromobili dove la configurazione lo consente”. Tra l’altro, le file più vicine all’uscita di sicurezza sulle ali hanno maggior spazio davanti.

In partenza
Tenere lo schienale ben rialzato, accomodarsi per bene contro lo schienale e allacciare le cinture di sicurezza.
Non sempre ora passano col vassoio delle caramelle, ma ricordarsi che deglutendo saliva a bocca chiusa, si sturano le orecchie prevenendo eventuali disturbi da sbalzo pressorio.

Salendo in quota
Mimare il succhiare di una caramella, deglutendo ripetuta-mente a naso chiuso fra le dita (“manovra di Toynbee” dei piloti, ancora più valida nella discesa, perchè equilibra la pressione dell’aria in cabina con l’orecchio medio attraverso le vie nasali, così da evitare tensioni del timpano).
Restare tranquillamente al proprio posto, con la schiena bene appoggiata allo schienale dove viene premuta ad ogni risalita sino all’altezza di volo ottimale: è allora che l’aereo diviene più stabile e scompare anche la scritta “allacciarsi la cintura di sicurezza”.

Volo in quota
Economy class Accomodati e bene appoggiati allo schienale i movimenti divengono normalmente liberi quando si accende il segnale di allentare le cinture di sicurezza. Effettivamente si sta comodi, eccetto che per le gambe magari già un po’ compromesse nella circolazione venosa per quella che i medici chiamano l’IVC o Insufficienza Venosa Cronica, sintomatologia che si manifesta con gonfiori alle gambe, al collo del piede e al piede. Una sintomatologia che potremmo alleviare con l’uso preventivo di un venotonico, cioè uno di quei prodotti che danno tono alla parete venosa migliorando anche lo scorrimento del sangue.
Fra gli accorgimenti utili si ricordi la facile “Regola dei tre CA: CAlzature (comode, abbastanza larghe, allentabili, con tacco di 3-4 cm per una buona ginnastica del piede quando si cam-mina); CAlze (lunghe, un po’ aderenti, meglio collant graduati che non concedano rigonfiamenti, si devono sentire appena appoggiati sulla pelle e non stringenti); CAmminare (ecco che i posti sul corridoio consentono di allungare le gambe appena si può…che non vanno tenute a ginocchia con angolo sotto i 90°…e ci si può alzare e camminare un po’… l’ideale sarebbero 10-15 minuti ogni paio d’ore)”.

Suggerimenti Utili
Le lenti a contatto, a causa dell’aria secca e sempre leggermente ventilata della cabina, nei lunghi voli possono dare qualche fastidio che può essere attenuato da qualche goccia di “lacrime artificiali” (ve ne sono di vari tipi anche come prodotti da banco o OTC).

Ricordarsi anche qualche semplice precauzione scaccia-guai come quella di non stare seduti sul vaso azionando lo sciacquone…per chi soffrisse di emorroidi di una certa gravità o di prolasso.
Per evitare un inconveniente del genere, un accorgimento è assumere dopo cena un regolatore intestinale.

E sempre l’aria secca può causare fastidi anche alle mucose nasali che tendono ad asciugarsi.
Per evitare che ciò accada, è utile mantenere umide le mucose nasali con l’impiego di soluzioni fisiologiche.

Meglio poi, anche igienicamente, non bere direttamente dalla bottiglia, ma lasciare un po’ sfiorire le bibite o la birra, prima in un bicchiere per qualche minuto…e poi bere quasi filtrando, così da non convogliare bolle d’aria nello stomaco.

Per dormire, sfilatevi pure le scarpe, allungate le gambe il meglio possibile (ma non accavallatele mai), allacciate la cintura del sedile allentando la vostra.

 

20 gennaio 2010

A tutti i nostri stimati clienti,

con la presente confermiamo che Japan Airlines sta ricevendo il sostegno di Enterprise Turnaround Initiative Corporation in Giappone. Per accellerare il processo di rivitalizzazione, JAL ha fatto richiesta alla Corte Distrettuale di Tokyo per l’applicazione della “Japan’s Corporate Reconstruction Law “ (legge sulle ristrutturazioni delle aziende). Come risultato di questa richiesta, a JAL vengono garantiti i fondi necessari alla continuazione delle proprie attivita’ commerciali e per tenere fede ai propri impegni. Inoltre, tutti i programmi JAL per i Frequent Flyer restano a tutti gli effetti validi.

Le compagnie aeree del gruppo JAL continueranno a fornire servizi sicuri e fidati ai clienti in tutto il mondo. I biglietti aerei e le prenotazioni gia’ attive del Gruppo JAL, inclusi i voli in codeshare e in connessione operati da altri ettori, rimarranno validi ed effettivi mentre le nuove prenotazioni saranno accettate e processate normalmente. I cuponi omaggio emessi per gli azionisti sono validi fino alla data di scadenza originale e possono essere utilizzati come prima.

Tutte le attivita’ di JALCARD, JALPAK, JALTOURS, JAL HOTELS e le altre societa’ del Gruppo restano invariate e pienamente operative.

Vorremmo esprimere le nostre piu’ sentite scuse per l’inquietudine generata dalla situazione finanziara di JAL e ci auguriamo di continuare ad avere la vostra fiducia e sostegno a JAL e alle compagnie del Gruppo.

Cordiali saluti

Japan Airlines

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Anche l’industria del turismo si prodiga per soccorrere Haiti: dalla raccolta di fondi ai servizi di trasporto, le imprese si stanno coordinando con le agenzie internazionali, le onlus e le istituzioni locali. Mentre pur nel grave cordoglio, Federviaggio-Confturismo «sente il dovere – come spiega in una nota – di rassicurare tutti gli italiani in partenza per le mete caraibiche circa la piena fruibilità ed agibilità di tutti i servizi e le strutture locali». E Assotravel comunica che non ci sono state disdette né cancellazioni sulle altre mete dei Caraibi, neppure per la Repubblica Dominicana, dove il ministro del turismo ha confermato che miracolosamente il terremoto non ha causato alcun danno, e nessun operatore ha cancellato i suoi voli.

Il governo della Repubblica Dominicana intanto accoglie i feriti nelle sue strutture sanitarie, e assiste le organizzazioni di soccorso che per raggiungere Haiti stanno utilizzando gli aeroporti e i porti dominicani.

Voli sospesi ma pista agibile
I voli verso l’aeroporto internazionale Toussaint Louverture a Port-au-Prince, dove la torre di controllo è gravemente danneggiata, sono sospesi dal 12 gennaio, subito dopo il sisma, e probabilmente non saranno ripristinati per molte settimane, ma la pista è rimasta agibile. Come lo è l’aeroporto di Cape Haitien, per i voli di soccorso.

Così Air Italy ha operato alcuni voli umanitari per Haiti organizzati dal ministero della difesa francese: uno da Parigi via Istres, aeroporto militare nei pressi di Marsiglia, per trasportare staff di sicurezza e di salvataggio, beni di prima necessità e mezzi (22 tonnellate di cargo tra tende, pompe idrauliche, alimenti e medicinali). La compagnia prevede anche di mantenere i voli per Santo Domingo. I prossimi per La Romana sono previsti per oggi, lunedì 18, e giovedì 21 gennaio da Milano.

British Airways ha messo a disposizione un B747 per trasportare soccorsi e materiali, con un equipaggio di volontari (e sostenendo costi per 250.000 sterline). Il vettore ha offerto anche 300.000 sterline dalle donazioni dei passeggeri al fondo UNICEF Change For Good. Altri voli di soccorso sono stati offerti da American e Delta.

Con la sua Independence of the Seas Royal Caribbean ha già portato materiali, medicinali e generi alimentari a Labadee, spiaggia privata del vettore a Haiti, e tra oggi e domani si aggiungeranno all’operazione anche Navigator of the Seas e the Liberty of the Seas. «Ci siamo chiesti se cancellare le prossime toccate a Labadee con Independence of the Seas – ha detto John Weis di RCCL – ma alla fine abbiamo considerato che Labadee è importante per il recupero di Haiti, dove offre lavoro a centinaia di persone. Non possiamo abbandonarle ora».
 
Sostegno e solidarietà
La Caribbean Tourism Organization – alla quale è associata anche Haiti – ha attivato il suo Disaster Relief Fund per raccogliere aiuti finanziari, tramite la JP Morgan Chase Bank di New York. E The Caribbean Catastrophe Risk Insurance Facility, sodalizio assicurativo cui partecipano 16 governi della regione, avrebbe già pronta per Haiti una copertura da otto milioni di dollari.

Travel Guard North America, il gruppo assicurativo, offre gratuitamente viaggio e assistenza sanitaria ai viaggiatori e alle loro famiglie colpite dal terremoto, ma anche trasferimenti di denaro, duplicati di passaporti, servizi di traduzione e invio messaggi, ricerca bagagli e trasporti di emergenza.
 
American Airlines e American Eagle sostengono la Croce Rossa per Haiti con il programma frequent flyer: dal 14 gennaio gli iscritti gudagnano un bonus di 250 miglia donando 50 dollari e 500 miglia donandone 100 o più.

Anche Spirit Airlines ha offerto 5.000 miglia gratuite ai primi 200.000 affiliati al suo programma frequent flyer che hanno donato almeno 5 dollari a UNICEF, Croce Rossa o Yele Haiti, entro il 17 gennaio.

United Airlines con la sua United Airlines Foundation dona 50.000 dollari alla American Red Cross, raccolti tra staff e passeggeri con il suo International Response Fund. E gli affiliati al programma Mileage Plus possono donare le loro miglia gratuite allo staff delle organizzazioni non profit in volo per Haiti, con il programma Charity Miles.

L’operatore Grand Circle Travel ha donato alla Croce Rossa 15.000 dollari, e solo nei primi tre quarti d’ora di raccolta tra i clienti con la sua Haitian Disaster Relief initiative, ha ricevuto quasi 300 donazioni.

Stanno raccogliendo fondi per la Croce Rossa tra i loro clienti con i programmi di fidelizzazione anche Choice Hotels e Starwood Hotels.

Purtroppo non si hanno notizie al momento sulla sorte dei dirigenti del turismo di Haiti, il direttore dell’ente Daniel Fouchard e il ministro del turismo Patrick Delatour.

C’è tanta America e tanta Africa, e poca Europa nella Top Ten delle destinazioni che andranno per la maggiore nel 2010, stilata da Bing, motore di ricerca partner di Microsoft.

Tra le mete che primeggiano, figurano infatti Philadelphia, New Orleans, Seattle, Marrakech, Cape Town, e anche Curaçao e Glasgow, mentre non c’è traccia di destinazioni italiane.

Le mete “trendy” sono state considerate soprattutto in base alle nuove ed esclusive strutture ricettive, ai servizi erogati ai turisti-viaggiatori, agli eventi organizzati in loco e ai ristoranti più in voga.

Il vademecum del viaggiatore
IL VIAGGIO
1.2 Il Mal di viaggio

Di volta in volta chiamato “mal d’aereo”, “mal d’auto”, “mal di mare” ecc., alla fin fine si tratta sempre della stessa patologia: la chinetosi o sofferenza da traballamento, scosse, sbandamenti e sobbalzi che sono comuni a tutti i mezzi di trasporto. Ne soffrono persino gli astronauti.
Ci sono molte teorie che prendono di mira ora questo ed ora quel fattore, escogitando nel frattempo i più bizzarri rimedi che vanno dall’annusare un mazzetto di prezzemolo, allo stringere con una fascia l’addome o, secondo altri, invece a lasciarlo “ben respirare”. Quello che è certo è l’importanza della “componente visiva”, del vedere gli oggetti scorrere via, andarsene in una fuga oscillante e il rapido succedersi di luci e ombre. Questo fatto può già indirizzarci su uno dei fattori di prevenzione.

Sintomi
Sensazione di mancamento, nausea, pallore, sudorazione fredda e vomito con conati improvvisi (cui seguono una decina di minuti di illusorio ritorno al benessere).

Cosa fare
Intanto, se si è in auto, fermarsi e imporsi di camminare un poco avanti e indietro (come facevano gli inglesi, grandi viaggiatori in treno che nelle soste scendevano a camminare un po’ sul marciapiede). Lo si dovrebbe comunque fare una decina di minuti all’incirca ogni paio d’ore (è più facile sulle navi, ma anche in aereo ci si può alzare e percorrere un po’ il corridoio, magari andando a scambiare quattro chiacchiere con qualcuno).
L’alcool peggiora la situazione, così come tè e caffè aumen-tano la secrezione gastrica; più utile masticare qualche com-pressa antiacida e antireflusso o prendere un antistaminico.
Tenersi protetti dal freddo, specie sullo stomaco (magari indossando un golf), meglio stare in piedi un po’, non sdraiarsi, ma piuttosto sedersi lontano dai finestrini o tenere gli occhi chiusi per evitare la visione di ogni sfarfallio.
Imporsi una respirazione profonda, trattenuta per una buona manciata di secondi, soffiando poi fuori come se si dovesse spegnere una candela tenuta a braccio teso, così facendo si domina meglio il ritmo cardiaco accelerato anche da un po’ di ansia.

Prevenzione
L’importante è partire sentendosi in forma, facendo anche un po’ di ginnastica nei giorni antecedenti la partenza stessa perché “la chinetosi si domina con l’assuefazione alle rotazioni del corpo e ai movimenti rapidi del capo”.
Una volta c’era la “cura del valzer” poichè si sosteneva, come realmente è, a meno che sussistano patologie del labirinto (il centro dell’equilibrio inserito nella cassa ossea dell’orec-chio), che i ballerini non soffrono del mal di viaggio.
Consumare l'”ultimo pasto un paio d’ore prima di partire” evitando sottaceti, mentre non sussisterebbero contro-indicazioni per il piccante, non bere alcolici né fumare, ma piuttosto favorire la digestione, assumendo dopo il pasto un antireflusso (accorgimento che si può ripetere anche in volo e se i pasti sono un po’ “a rischio” una volta sul posto).
La cura farmacologica conta molti “prodotti antichi-netosici”, cioè prodotti antinausea da movimento, (prodotti OTC acquistabili senza ricetta) da assumere almeno mez-z’ora prima del viaggio. Sono frequentemente a base di dimedrinato, un antistaminico efficace nel controllare il mal di viaggio, che ha come effetto secondario più frequente la sonnolenza.
Le confezioni di antichinetosici più comuni sono in com-presse o in confetti (con dosi sia per adulti sia pediatriche), “gomme da masticare” a lento rilascio o sotto forma di “cerotti”, col preparato che viene assorbito gradual-mente…ognuno dovrà sperimentare su di sé il prodotto meglio tollerato e più efficace.
Ma è anche importante saper scegliere i posti meno oscil-lanti:
1. sugli autoveicoli il posto ideale è quello di guida (che impegna molto la mente), comunque è consigliabile sedersi sempre davanti con gli occhi più sulla strada che sulle fughe laterali (fingere mentalmente di guidare).
2. in aeroplano i posti più stabili sono quelli sulle ali e verso il corridoio (preferire il settore “non fumatori”).
3. su una nave i posti più stabili sono al centro e a livello della tolda.

Cefalù unica rappresentanza siciliana

I borghi Italiani, mete per un turismo di nicchia, spesso situati proprio dietro casa, si rivelano nel web per la loro autenticita’, scatenando un passaparola internazionale che acquista sempre piu’ eco e consolida un nuovo tipo di turismo, meno scontato e certamente piu’ raffinato. Borghitalia.it e trivago.it hanno promosso nelle settimane scorse una iniziativa congiunta dal titolo “I borghi piu’ belli d’Italia“, gia’ motto del portale specializzato borghitalia, per incentivare il turismo di questi villaggi storici in Italia. L’esito della promozione, molto seguita in rete, ha consentito di determinare un indice di gradimento dei borghi italiani, sulla base delle richieste turistiche effettuate in entrambi i portali.

« L’Italia minore, quella a volte più sconosciuta e nascosta, – spiega Fiorello Primi, presidente del Club I Borghi piu’ belli d’Italia – rappresenta al meglio il dipanarsi della storia millenaria che ha lasciato i suoi segni indelebili soprattutto in questi luoghi rimasti emarginati dallo sviluppo e dalla modernità a tutti i costi.

Non proponiamo dei Paradisi in Terra – aggiunge il presidente – ma vogliamo che le sempre più numerose persone che ritornano a vivere nei piccoli centri storici e i visitatori che sono interessati a conoscerli possano trovare quelle atmosfere quegli odori e quei sapori che fanno diventare la tipicità un modello di vita che vale la pena di “gustare” con tutti i sensi”. “Trivago è soprattutto la sua community, – aggiunge Giulia Eremita, Country manager per trivago Italia – viaggiatori per passione che riescono a vedere quello che per troppo tempo è rimasto invisibile, il “tesoro sotto casa”della nostra Italia. Racconti personali e recensioni turistiche per valorizzarli al meglio nel web e creare un “Eco” in Italia e all’estero. L’Italia dei borghi è una nuova entusiasmante scoperta, così come la nostra partnership con borghitalia.it”, conclude Eremita.

Ecco la classifica dei 10 borghi italiani piu’ gettonati nel web:

1. Borghetto di Valeggio sul Mincio
Valeggio sul Mincio nasce come naturale insediamento gia’ dall’Eta’ del Bronzo nella valle del fiume Mincio, uno degli ultimi affluenti alla sinistra del Po. Borghetto, assieme a Valeggio, caratterizzarono poi in epoca Longobarda la sua espressione urbana attuale, insieme distesa in pianura (da qui il nome “valeggio”) e fortificata (“borghetto”). Compone il borghetto un antico villaggio di mulini, il suo castello Scaligero che con la torre Tonda domina la vallata e il Ponte Visconteo, singolare diga fortificata del XIV secolo.

2. Borgo di Cefalu’
Sulla punta piu’ prominente della costa palermitana, Cefalu’, importante centro balneare conserva un borgo antico sul mare risalente al V a.c. quando battezzata all’epoca Kephaloidion, vennero erette le prima mura megalitiche e il “Tempio di Diana”, alle pendici della “Rocca”. La conformazione attuale del villaggio si definì meglio nel periodo normanno nel XI d.c. durante la dominazione di Ruggero. Il principale camminamento del borgo a lui dedicato, Corso Ruggero, divide la cittadina nella zona ad ovest, caratterizzato da un intreccio di vie e viuzze e il rione ad est, molto piu’ regolare.

3. Borgo di Civita di Bagnoregio
Antico borgo in pianta medievale risalente al periodo degli etruschi, Civita di Bagnoregio sorge su un colle tufaceo cuneiforme a 443 metri di altezza e svetta al confine di Lazio e Umbria sulla valle argillosa dei Calanchi, nella Tuscia viterbese. Conosciuta anche come la “Citta’ che muore” per via dei ripetuti crolli che ne hanno sbriciolato il perimetro nel corso dei secoli. Il borgo, tinteggiato dal caratteristico colore rosso del tufo, è raggiungibile attraverso un ponte quasi sospeso sulla valle, molto suggestivo da attraversare, che la collega a Bagnoregio. Civita diete i natali al monaco-filosofo francescano San Bonaventura.

4. Borgo di Orta San Giulio
San Giulio è un piccolo comune della provincia di Novara e si affaccia sulla riva est del lago d’Orta, uno dei piu’ suggestivi e romantici laghi d’Italia. Non a caso la stessa Orta San Giulio è meta prescelta per celebrare matrimoni e festeggiare lune di miele dal turismo internazionale. Centro di Orta, la piazza Mario Motta, circondata dalle vecchie contrade cittadine e i caratteristici porticati. Da quì partono i collegamenti per l’isoletta di San Giulio.

5. Borgo di Tellaro, Lerici
Il Borgo di Tellaro, a Lerici, si trova all’estremo orientale del Golfo dei Poeti così chiamato perchè ha ispirato grandi poeti e scrittori del calibro di Montale, Shelley, Byron. Arroccato su una scogliera del Golfo de La Spezia, è uno dei borghi piu’ caratteristici delle Cinque terre. Si sviluppo’ nel VIV secolo d.c., ma gia’ alcune testimonianze archeologiche ne rivelano la fondazione gia’ in periodo etrusco. Per arrivarci bisogna percorrere una stradina a picco sul mare molto suggestiva. Il paesino è un intrigo di stradine e rocce, delle sue originarie fortificazioni, restano poche tracce. Si narra che per avvisare dell’arrivo dei saraceni, un grosso polpo emerso dalle profondita’ marine, suono le campane della cittadina con un martello avvisando dell’imminente pericolo.

6. Borgo di Castiglione del Lago
Nasce sotto la stella del Leone, il borgo di Castiglione nella meta’ del ‘200, chiamato inizialmente “Castello del leone” per la sua pianta urbana che ricordava la costellazione del Leone. Il Borgo è arroccato sulla sua sponda orientale del lago Trasimeno su un promontorio di roccia calcarea ed è raccolto in un cerchia di mura medievali. Tra le attrazioni principali, il Castello del Leone con il suo torrione pentagonale. Al Castello si collega, attraverso un percorso, il palazzo Della Corgna, casa nobiliare della famiglia Della Corgna risalente al ‘500.

7. Borgo di Otranto
Otranto è da sempre la citta’ piu’ orientale d’Italia, punto di fusione tra due civilita’ e stili. Colonizzata dagli elleni nel IV secolo a.c., periodo nel quale conobbe la sua fioritura, la citta’ subì numerose invasioni : dai turchi ai normanni, dagli aragonesi agli ottomani fino alla dominazione veneziana. Otranto è stata segnata da numerosi passaggi che l’hanno resa unica nell’architettura urbana . Cuore di questa cittadina del Salento, il suo borgo antico a cui si accede dalla “Porta Terra” e che, proseguendo lungo un bastione d’epoca napoleonica, conduce nel caratteristico reticolo di fitte stradine dove si possono ammirare palazzi di epoche diverse. Suggestivo il Bastione dei Pelasgi sul mare da dove si può ammirare uno splendido scorcio del porto.

8. Borgo di Castelsardo
Risalente al 1100, Castelsardo domina il mare da un promontorio sulla costa della Sardegna settentrionale. Sicuramente uno dei centri piu’ interessanti della Sardegna, deve il suo nome al Castello di fondazione genovese nel 1100: il fortino passo’ di proprieta’ in proprieta’ cambiando nome nel corso dei secoli, a seconda della sua dominazione, da Castel Doria a Castel Aragonese per diventare Castelsardo solo nel ‘700. Addentrandosi fra le stradine del borgo si possono scoprire la cattedrale di Sant’Antonio Abbate, e il “Cristo nero”, custodito nella Chiesa di S. Maria.

9. Borgo di Finale Ligure
“Finalborgo”, così viene chiamato il centro medievale di Finale Ligure, in Provincia di Savona, venne eretto nelle sue fortificazioni nel XII secolo dal marchese Enrico II Del Carretto e divenne per qualche tempo la capitale del Marchesato di Finale. Questo centro storico ligure fortificato da mura, semitorri e porte d’accesso, tra i meglio conservati in Italia, esprime al meglio la raffinata cultura ligure. Palazzi rinascimentali e barocchi, botteghe artigiane, associazioni culturali, eventi e rappresentazioni storiche lo rendono un centro d’arte molto vivace. Tra le attrazioni principali, Castel San Giovanni, fortezza spagnola costruita nel XVII secolo e collegata al borgo dalle mura.

10. Borgo di Sperlonga
Affacciata sul mar Tirreno, sulla parte di costa quasi esattamente a metà fra Roma e Napoli Sperlonga fa bella mostra delle sue case arrampicate su un promontorio. I suoi abitanti hanno tuttavia da sempre cercato riparo dai pericoli del mare; e se ne trovano ancora i segni nelle tre solide torri di avvistamento: Torre Truglia, Torre Capovento, Torre del Nibbio. Oltre alla bellezza del suo borgo, Sperlonga regala una suggestiva oasi naturale: i due laghi che circondano la cittadina, S. Puoto e Lago Lungo, soprannominati “gli occhi” di Sperlonga, qui si uniscono al mare.